venerdì 24 febbraio 2012

Indeterminato? Sinonimo di precarietà

Lavoro da 5 anni e rotti e durante le mie esperienze lavorative ho potuto assaggiare diversi ruoli e ho scoperto cos'è che mi piace: lavorare come software tester. Sono felice, sto bene.
A breve otterrò anche il contratto indeterminato. Che cosa dovrei desiderare di più?
Meno precariato! Perchè il precariato non è soltanto avere un contratto a progetto. Il precariato è anche avere un salario basso.


Lavorando fuori sede non ho l'opportunità di portarmi dietro tante cose, dalle scarpe per calcetto o da ginnastica agli asciugamani per andare in piscina alle pentole a tutto ciò che una persona ha in una casa. Perchè non ho una casa: come posso risparmiare per comprarne una? soprattutto come posso comprarne una se so che dovrò cambiare azienda, forse anche città e nazione, per trovare un contratto migliore?
Indeterminato o biennale poco importa, tanto il mercato e le esigenze delle imprese cambiano velocemente. Per uscire dal precariato, però, è necessario un salario più alto che permetta di vivere e avere una casa dove portare (ahi! le spese di trasloco degli oggetti, non parlo di mobilio) tutto ciò che si vuole (libri, vestiti, qualche dvd, qualche pentola e stoviglia) senza dover vivere con l'assillo di doversi trasferire continuamente alla ricerca di un'azienda che riconosca il valore aggiunto che il tuo lavoro apporta.
Anche con l'indeterminato, noi che siamo disposti a lasciare la famiglia e viaggiare per andare dove c'è lavoro siamo tanto precari quanto coloro che hanno un contratto a progetto nella città di appartenenza.
Ricordiamocene, noi dipendenti, che quando accettiamo contratti a salari bassi andiamo incontro al precariato. Le scelte e le conseguenze dipendono anche da noi.